Rivoluzione in arrivo sulle fotocamere degli smartphone? Ecco come saranno gli obiettivi del futuro

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In un futuro non troppo lontano gli obiettivi delle fotocamere degli smartphone potrebbero essere molto diversi rispetto a oggi. Di fatto la loro tecnologia, benché migliorata, è rimasta invariata sin dal lancio dei primi modelli, ma una nuova compagnia chiamata Metalenz vuole introdurre una rivoluzione che entrerà in produzione già a partire dal 2021. Una rivoluzione che vedrà obiettivi piatti e con una sola lente. Un approccio radicalmente diverso rispetto ad oggi.

Nel corso degli anni gli smartphone hanno guadagnato un numero sempre superiore di moduli fotografici, sia davanti che soprattutto dietro, ognuno con caratteristiche dedicate. Gli obiettivi di ogni modulo si compongono di più lenti (da 4 a 7 per obiettivo) impilate l’una sull’altra attraverso cui passa la luce. E’ necessario che ci siano più lenti per risolvere diversi fenomeni come le aberrazioni cromatiche o la distorsione lenticolare, ma questo sistema comporta dei compromessi. Primo fra tutti, impilare più lenti richiede più spazio verticale, ed è il motivo per cui le fotocamere degli smartphone più moderni spesso sporgono rispetto al resto della scocca. Alcuni produttori hanno iniziato a usare lenti periscopiche, ma l’approccio di Metalenz va ben oltre.

Come funziona il sistema di obiettivi Metalenz

Metalenz intende sostituire gli articolati obiettivi a più elementi degli smartphone con un sistema proprietario composto da una singola lente piatta che fa uso di una tecnologia che chiama “optical metasurfaces”. Secondo l’azienda una fotocamera che fa uso del sistema può produrre un’immagine della stessa qualità rispetto a quelle scattate con i sistemi tradizionali, e al contempo raccogliere più luce e abilitare nuove forme di rilevamento sugli smartphone. Il tutto occupando uno spazio sensibilmente inferiore rispetto agli obiettivi a lenti multiple.

Il sistema di Metalenz non utilizza diversi elementi in plastica e vetro impilati sul sensore di immagini, ma una lente singola prodotta da un wafer di vetro con dimensioni fino a 3×3 mm. Vista al microscopio la lente è a sua volta formata da piccolissime nanostrutture grandi un millesimo rispetto alla larghezza di un capello tipico di una persona. Ad occuparsi della correzione cromatica e dei difetti tipici degli obiettivi tradizionali sono proprio queste piccole nanostrutture che, proprio per la conformazione scelta e ottimizzata, possono proprio piegare i raggi di luce al loro volere.

I tre vantaggi di Metalenz

Prima di arrivare al sensore la luce passa proprio verso queste nanostrutture texturizzate che, se ben ottimizzate, possono quindi evitare le distorsioni tipiche degli obiettivi tradizionali e offrire una qualità di scatto equivalente, se non superiore. Metalenz promette la stessa nitidezza rispetto a quella che si può raggiungere con gli obiettivi a elementi multipli, offrendo al sensore un quantitativo di luce superiore a parità di condizioni occupando meno spazio nello smartphone.

Se maggiore luce catturata e minor spazio occupato sono due grossi vantaggi promessi dal nuovo sistema, ce n’è un terzo forse ancor più interessante: il sistema, progettato in circa dieci anni di ricerche dal fondatore e CEO Robert Devlin alla Università di Harvard, può essere realizzato nelle stesse infrastrutture in cui vengono prodotti dispositivi consumer e industriali, un vantaggio fondamentale che consentirebbe di semplificare le catene di fornitura.

Quando vedremo i primi smartphone con Metalenz?

Pare che il primo dispositivo che utilizzerà un obiettivo Metalenz entrerà in produzione di massa verso la fine del 2021, con il nuovo obiettivo rivoluzionario che verrà introdotto in un modulo 3D. Secondo Devlin, il sistema può essere impiegato per feature come il rilevamento del volto consumando meno energia rispetto alle tecnologie attuali, proprio per la sua capacità di catturare un maggior quantitativo di luce. E gli smartphone potrebbero essere solo l’inizio, con la tecnologia di Metalenz che potrebbe offrire benefici anche nelle apparecchiature di tipo medico o sui dispositivi di realtà virtuale e aumentata, o anche nel mercato automotive.

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Fonte: fotografidigitali.it

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