Categoria Notizie sulla fotografia

Ascolta il silenzio, sii grato e vivi una vita leggera

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Ascolta il silenzio, sii grato e vivi una vita leggera

@DOVE E QUANDO:

Immagine ripresa al Lago di Braies (Pragser Wildsee) il 21 ottobre 2013.

Si trova in Alta Pusteria e precisamente in Val di Braies a 1.496 m di quota, nel comune di Braies (BZ).

@RACCONTO:

Trovati un luogo in disparte ogni tanto in cui puoi stare solo, lontano dagli altri.

Prova ad ascoltare il silenzio.

Scoprirai che non è così facile come sembra, ci sono mille voci dentro di noi che continuano a parlarci, a distrarci, ad allontanarci dallo stare semplicemente attenti ad ascoltare.

Sforzati di riuscirci, perché ne vale la pena.

Nel silenzio intuirai chi sei veramente, ed in quale mondo meraviglioso vivi ogni giorno senza averne alcun merito.

E di tutto questo sii grato, sorridi e vivi una vita leggera.

@FOTOGRAFIA:

Attrezzatura e dati di ripresa:

Corpo:                  Nikon D800
Ottica:                  Nikkor AF 70-200 G VR F/2.8
Focale:                 70 mm
Tempo:                 1/125 s
Diaframma:           f/8
Iso:                      280

Suggerimento:

La composizione dell’inquadratura e la scelta del punto di scatto sono elementi essenziali per la realizzazione di una fotografia che riesca a comunicare  le vostre intenzioni. Pensate sempre prima di scattare: cosa voglio esprimere?

Nel caso di questa fotografia prima di tutto c’è l’idea di fermarsi ad ascoltare: quindi dovevo suggerire una sorta di staticità davanti alla natura. Ecco quindi la scelta di dividere perfettamente la scena in due tra immagine e riflesso che aumenta la sensazione di immobilismo.

Per rafforzare questo concetto mi è stato inoltre utile inquadrare solamente una piccola parte del maestoso paesaggio che avevo dinanzi: ho cercato di includere tutti gli elementi grafici come i ghiaioni e i boschi di cui potevo gestire la specularità nel riflesso.

Fate attenzione:

Ricordatevi che l’acqua quando ne sfruttate la specchiatura è una superficie molto delicata da trattare.  Basta che un raggio di sole vi cada sopra per produrre un’area luminosissima che probabilmente creerà una bruciatura nella fotografia.

Se cercate di trasmettere una sensazione di serenità e positività, i contrasti forti sono generalmente da evitare. Inoltre ogni luogo cambia volto con le stagioni, e nella fotografia di paesaggio bisogna ricordarsi che luci e colori sono come le espressioni in un ritratto. Imparate a scegliere quelle più appropriate per il vostro racconto.

@MONTAGNA:

Suggerimento:

Quando realizzate una fotografia in cui il riflesso è così importante per la sua riuscita, dovete assicurarvi di gestirlo con la massima nitidezza. Il primo e più grande ostacolo soprattutto in montagna è dato dal vento, che increspa facilmente ogni superficie.

Dovete trovare per tempo il punto da cui scattare la fotografia, scegliere l’inquadratura e scattare qualche immagine di prova per valutare bene l’esposizione. Poi vi serve soprattutto tempo per aspettare che il vento non interferisca con la superficie dell’acqua.

Solitamente il mattino presto è uno dei momenti migliori, ma è un consiglio generale: l’orografia di un luogo determina statisticamente il momento migliore. Ma non basta, vi serve anche fortuna affinché questa quiete si manifesti davvero.

Fate attenzione:

Anche in montagna ci sono luoghi meravigliosi che negli anni sono divenuti eccessivamente affollati. Il Lago di Braies dove ho ripreso questa immagine è uno di questi, in estate ormai non ci si avvicina più senza sentirsi come a Rimini il 15 di agosto.

Così se volete godervi questi luoghi in pace, dovete pianificare di andarci nelle stagioni intermedie, come l’autunno, in cui tra l’altro potreste trovare il connubio tra il foliage e la prima neve sulla Croda del Becco.

E dovrete comunque scegliere se utilizzare la prima luce del giorno o l’ultima della sera per realizzare le vostre migliori immagini. Se siete indecisi vi consiglio di scegliere quella del mattino, avrete davanti a voi tutto il tempo che vi serve anche per fare ritorno vedendo dove state andando.

Ma soprattutto in autunno e in inverno state attenti se scegliete la luce della sera, perché dura veramente poco e poi è subito buio e freddo, ed è meglio che siate sicuri di riuscire a rientrare.

Leggi tutte le altre puntate della rubrica Montagna e fotografia a questo link.

© Roberto Carnevali

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Fujifilm GFX 100S sarà la nuova medio formato compatta per il 2021

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Abbiamo parlato in passato dell’arrivo di alcune novità da parte del produttore nipponico. Ora sembra delinearsi quella che sarà la prossima mirrorless medio formato: si potrebbe chiamare Fujifilm GFX 100S e sarà una soluzione sempre da 100 MPixel di risoluzione ma con un nuovo design per renderla più compatta.

fujifilm

Come sarà la nuova Fujifilm GFX 100S?

Non sappiamo precisamente come sarà questa nuova fotocamera ma, stando alle indiscrezioni, potremmo assistere a quanto già visto con Sony A7 III e A7c. Un corpo dalla forma diversa con una base tecnica comune permettendo così di dare all’utente più scelta nella maneggevolezza ma senza utilizzare ingenti risorse in ricerca e sviluppo.

Proprio come nel caso della Sony, anche per Fujifilm GFX 100S vedremo un corpo macchina simile a quello di una fotocamera a telemetro piuttosto che una DSLR. Questo dovrebbe farla assomigliare a una GFX 50R piuttosto che a GFX 100. Una novità sarà l’IBIS che potrebbe avere le stesse prestazioni (o anche migliori) ma con dimensioni più compatte.

fujifilm

Questo permetterà di avere una soluzione meno “da studio” e più una fotocamera tutto fare e anche più agevole da portare in servizi esterni o quando si è in viaggio. Con tutto il vantaggio di avere 102 MPixel o fino a 400 MPixel grazie all’ultimo firmware. L’arrivo della nuova Fujifilm GFX 100S è previsto per la prima parte del 2021 e il prezzo probabilmente sarà quasi allineato a quello della versione originale (intorno agli 8000 euro).

Fonte: fotografidigitali.it

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Leica SL2-S: la fotocamera più versatile per la fotografia e il videomaking

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Leica SL2-SCon la nuova SL2-S, Leica introduce sul mercato la soluzione perfetta per tutti quelli che cercano delle performance eccezionali non solo per le loro fotografie ma anche per le loro produzioni video. Con il suo nuovo sensore BSI-CMOS da 24 megapixel e le due modalità separate per scattare foto e registrare video, la nuova Leica SL2-S offre il meglio in entrambi i media, con un unico corpo macchina in metallo.

La Leica SL2-S allarga la famiglia SL con una versatile macchina fotografica full-frame, che si affianca alla ormai nota Leica SL2.

Infatti l’ultima nata in casa Leica è la scelta perfetta per i clienti che prediligono la velocità operativa rispetto all’eccezionale alta definizione della Leica SL2. Infatti, grazie alla sua velocità operativa particolarmente elevata (che consente una ripresa continua fino a 25 fotogrammi al secondo a piena risoluzione) e le sue capacità video di livello professionale (facilitando registrazioni video 4K a 10 bit senza limiti di lunghezza video), SL2-S stabilisce nuovi parametri di riferimento all’interno del sistema SL.

Leica SL2-S

Alta qualità del sensore

L’elemento centrale della Leica SL2-S è il sensore di immagine BSI-CMOS di nuova concezione con una risoluzione di 24 megapixel. I dati raccolti dal sensore vengono elaborati dal processore Maestro-III della fotocamera insieme alla generosa memoria buffer da 4 gigabyte.

Questo, per la prima volta, consente registrazioni burst virtualmente aperte fino a 9 fotogrammi al secondo, per cui la lunghezza del burst in formato JPEG è limitata solo dalla capacità di memorizzazione delle schede di memoria installate.

Leica SL2-S

Stabilizzazione delle immagini

La Leica SL2-S è dotata di un sensore di immagine stabilizzato, che fornisce una stabilizzazione dell’immagine multiasse altamente efficiente in combinazione con qualsiasi obiettivo Leica.

Questa tecnologia di spostamento del sensore facilita anche l’acquisizione multishot, per cui otto scatti vengono calcolati in un’immagine con una risoluzione quadrupla di 96 megapixel. L’elevata sensibilità fino a 100.000 ISO, combinata con l’autofocus veloce e la stabilizzazione dell’immagine nel corpo macchina, consente ai fotografi di catturare immagini eccellenti in quasi tutti i tipi di luce.

Leica SL2-S

Integrazione ottimale

La Leica SL2-S è il primo modello SL a consentire lo scatto diretto in tethering con Capture One 21. Ciò offre agli utenti la possibilità di un controllo remoto completo della fotocamera tramite il computer. Inoltre, SL2-S può anche essere collegato ad Adobe Photoshop Lightroom Classic. Al momento dell’acquisto della fotocamera è incluso un piano Adobe Creative Cloud a tempo limitato.

Leica SL2-S

Con l’eccezione del sensore di immagine, la Leica SL2-S ha gli stessi attributi fondamentali della SL2 (come l’esclusivo concetto operativo e il mirino Leica EyeRes® ad alta risoluzione) e condivide l’intera gamma di accessori della SL2. Naturalmente, la camera interamente in metallo dispone anche di un grado di protezione da polvere e acqua di IP54 ed è prodotta in Germania secondo i più alti standard di qualità..

Leica SL2-S è perfetta per i videomaker più creativi

La Leica SL2-S offre non solo ai fotografi, ma anche ai video e film maker, e ai direttori della fotografia straordinarie possibilità, che vengono continuamente ottimizzate tramite gli aggiornamenti del firmware rilasciati su base continuativa per le fotocamere del sistema SL. La Leica SL2-S registra video a 10 bit 4:2:2 con la gamma L-LOG di Leica, con un frame rate fino a 60 fps.

La Leica SL2-S cattura video a 10 bit 4: 2: 2 con la gamma L-LOG di Leica, a frame rate fino a 60 fps e grazie alle LUT di visualizzazione integrate, l’utente è in grado di avere il pieno controllo durante tutta la registrazione. Un’altra caratteristica di livello professionale è il tempo di registrazione illimitato della videocamera per i video, il che significa che la durata del video è limitata solo dalla rispettiva memoria (interna o esterna).

In futuro, la camera supporterà anche lo standard di compressione video HEVC ad alta efficienza per registrazioni a 10 bit fino a 4K / 60p. I video possono anche essere suddivisi in segmenti di un minuto, al fine di ridurre al minimo il rischio di perdita di dati. Altre funzionalità di miglioramento, come il monitor a forma d’onda integrato e il Follow Focus automatico, verranno aggiunte con il prossimo aggiornamento del firmware, migliorando ulteriormente l’idoneità della fotocamera per le applicazioni professionali.

Compatibilità illimitata

Essere equipaggiato con l’attacco L rende la Leica SL2-S completamente compatibile non solo con l’ampia gamma di obiettivi del sistema SL, ma anche con obiettivi TL e, tramite adattatore, obiettivi dei sistemi Leica M, R e S. L-Mount Alliance offre ai possessori di SL2-S l’accesso a oltre 40 obiettivi con messa a fuoco automatica. Inoltre, possono anche essere adattati alla Leica SL2-S anche gli obiettivi Leitz Cine, molto ambiti dai cineasti.

La Leica SL2-S è in vendita da oggi presso i rivenditori Leica autorizzati al prezzo di 4.575,00 Euro

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Fotografiamo il Natale e catturiamo tutta la magia possibile

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nataleIl Natale sta arrivando e con sé porta tutta la magia possibile dentro le nostre case. Alberi addobbati a festa, pacchi enormi e colorati sotto di essi, lucine ovunque, mercatini di Natale e gente più sorridente e disponibile che mai.

Ci sono un sacco di cose da fotografare durante le feste di Natale e dobbiamo farlo al meglio. Le fotografie di Natale sono quelle che più si riguardano negli anni a venire perchè rievocano in noi momenti di gioia e di serenità in famiglia per cui non possiamo lasciare nulla al caso.

Non sarà sempre semplice immortalare il Natale, spesso ci troveremo di fronte ad una luce pessima, al freddo che consuma la nostra batteria in un batter d’occhio, al bimbo che piange perchè il fratellino ha avuto il regalo più bello o al “Grinch” di turno che detesta farsi fotografare e non mancherà di farvelo sapere.

Farsi trovare pronti ad ogni situazione è lo scopo di questo articolo. Vediamo come fare per fotografare in Natale nel migliore dei modi con alcuni suggerimenti utili per poter scattare fotografie che possano essere viste e riviste come meravigliosi ricordi in futuro. Partiamo…

Cosa fotografare a Natale

Sembrerà ovvio ma una delle più fotografate a Natale è l’albero. Tutti ne abbiamo uno in casa e tutti lo abbiamo fotografato 1000 volte, ogni anno la stessa identica foto!!!

Siate creativi, cercate un’angolatura differente, un primo piano su un addobbo particolare, magari sfumando tutto il resto. Non limitatevi a fare la foto all’albero intero, è abbastanza banale.

natale

Con tutti gli addobbi che avete in casa cercate di usare la regola delle cornici (se non ve la ricordate ne abbiamo parlato in questa lezione del corso di fotografia) e inquadrate il vostro soggetto all’interno di una cornice naturale fatta con addobbi od oggetti natalizi.

natale

La cosa però che è più importante e bella da fotografare a Natale sono sicuramente le persone a noi più care.

In questi giorni di festa in famiglia cercate d’immortalare ricordi che verranno rivisti dai vostri  nipotini, provate a raccontare una storia e a catturare tutte le emozioni che solo il Natale porta.

Non mettete le persone in posa, non fatevi vedere ed immortalatele quando meno se lo aspettano. Catturate l’emozione di un bambino quando fa l’albero di Natale o ancora di più quando scarta il regalo, cercate di cogliere le emozioni della gente senza nessuna forzatura.

Ne parleremo in dettaglio dopo ma vi anticipo una cosa: NON usate il flash. Ci sono già le luci che illuminano la scena e di una luce “finta” non ve ne fate nulla!

natale

Come fotografare il Natale – Impostazioni della fotocamera

Abbiamo dunque visto cosa poter fotografare durante queste feste di Natale, ora passiamo più alla tecnica e parliamo su come impostare la fotocamera nel migliore dei modi.

Premetto che non c’è una regola ben precisa che risolve tutte le situazioni, ogni contesto va analizzato nel minimo dettaglio per poter scegliere i parametri di scatto giusti. Diciamo però che ci sono alcuni consigli che valgono sempre.

Come detto prima, il primo suggerimento che vi do è quello di NON usare il flash. Siamo a Natale e tutto attorno a noi è pieno di luci e lucine magiche e colorate, non c’è bisogno di sparare una luce bianca e fredda che rovinerebbe tutta l’atmosfera, lasciatelo spento!

Chiaro però che vi troverete spesso di fronte a situazioni con poca, per non dire pochissima, luce. In questo caso vi suggerisco d‘impostare la vostra fotocamera in manuale o priorità di diaframma, scegliere un valore di diaframma molto aperto (mettetelo al massimo) e un valore ISO abbastanza alto (800/1600)

Fate un paio di prove e vedete che tempo d’esposizione v’indica la fotocamera, se è troppo lungo e le vostre foto rischiano di venire fuori mosse, aumentate il valore ISO. Sempre meglio avere una foto sgranata che averne una mossa.

Secondo suggerimento: prima d’iniziare a scattare eseguite un bilanciamento del bianco dal menù della vostra fotocamera. Tutto attorno a voi ci sarà una luce molto calda e le foto rischiano di uscire con una dominante rossa che rovinerebbe il tutto, sopratutto i ritratti.

Il bilanciamento del bianco è il processo grazie al quale è possibile correggere eventuali dominanti di colore di una fotografia in modo da rendere più corretta possibile la riproduzione delle tonalità catturate dal sensore della fotocamera digitale.

Il nostro occhio è una macchina perfetta e si adatta automaticamente ai cambi di luce. Un foglio bianco lo vedremo sempre bianco indipendentemente dal fatto che lo si osservi sotto ad una luce ad incandescenza o all’aperto in una giornata nuvolosa.

Il sensore della nostra fotocamera, come spesso ripetuto, è ben lontano da essere complesso come il nostro occhio e per questo motivo una fotocamera con un bilanciamento del bianco non correttamente impostato interpreterà il colore del foglio in modo diverso in base alla “temperatura” della luce che lo illumina.

Per aiutare il sensore a catturare correttamente i colori dobbiamo suggerirgli che tipo d’illuminazione abbiamo di fronte a noi, ed è per questo che tutte le fotocamere digitali hanno la possibilità di intervenire su un parametro che si chiama appunto bilanciamento del bianco.

Dicendo alla fotocamera che tipo d’illuminazione c’è di fronte a noi, essa si metterà nelle condizioni di compensare la luce troppo calda del Natale col risultato che l’immagine avrà una temperatura neutra e dei colori decisamente più reali.

Terzo suggerimento: lo sapevate che se chiudete al massimo il sensore le lucine di Natale (tutte le luci in realtà) si trasformano in stelline?

Per fare questa prova vi dovete dotare di treppiede perchè i tempi d’esposizione saranno molto lunghi. Dopo aver messo la fotocamera sul treppiede settate un ISO basso (100-200) e un diaframma molto chiuso (F22 o anche di più).

Scattate la foto alle luci di Natale e osservate il risultato. Volete vedere com’è venuto il mio albero di Natale con questa tecnica? Eccolo…le vedete le lucine a forma di stellina? Belle vero?

Quarto ed ultimo suggerimento, come già detto prima, se state fotografando le vacanze di Natale in esterna ci sarà molto freddo. Portatevi dietro sempre almeno un’altra batteria tenendola al caldo. Con il freddo le batterie hanno la vita dimezzata se non meno.

Conclusioni

Fotografare il Natale è una pratica che viene fatta da tutti perchè tutti noi vogliamo avere ricordi di questi meravigliosi giorni passati in famiglia.

Quest’anno sono certo che con questi piccoli suggerimenti e con diverse prove sarete in grado di fare fotografie ad un livello superiore.

Non mi resta che augurarvi un sereno Natale e ovviamente una buona luce a tutti!!!!!

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Lo spettacolo del lago Bajkal durante il freddo inverno siberiano

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lago BajkalIl lago Bajkal è un lago della Siberia meriodionale diventato patrimonio dell’Unesco nel 1996 e fa parte della lista delle 7 meraviglie della Russia.

Il lago Bajkal si estende su una superficie di 31.722 km², che ne fa uno dei maggiori laghi al mondo per superficie, si allunga per circa 636 km da nord a sud ed è il secondo del mondo per lunghezza dopo il lago Tanganica.

La profondità media del lago Bajkal è di 744 metri, con una massima di 1.642 metri nella parte centrale. Questi valori ne fanno contemporaneamente il lago d’acqua dolce più profondo della Terra. Contiene un volume d’acqua pressoché equivalente a quello dei cinque grandi laghi americani messi assieme.

Una delle principali caratteristiche del lago Bajkal è quella di essere caratterizzato da un ambiente atipico per un lago. Le sue acque sono molto ricche d’ossigeno, tanto che anche il punto più profondo è popolato da forme di vita.

Tale ossigeno, durante l’inverno, si ghiaccia al di sotto della calotta formando enormi bolle che rimangono intrappolate.

lago Bajkal

La fotografa russa Kristina Makeeva ha sfidato i -35 gradi del lago Bajkal in inverno e si è recata sul posto per fare fotografie spettacolari di questo fenomeno.

A queste temperature il lago forma una calotta di ghiaccio alta diversi metri che ha permesso a Kristina di camminarci sopra senza nessun pericolo.

lago Bajkallago Bajkallago Bajkallago Bajkal

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Sensori sino a 600MPixel negli smartphone Samsung del prossimo futuro?

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Che nel mercato degli smartphone sia in atto una vera e propria rincorsa al comparto fotografico più complesso ed elaborato, soprattutto tra i terminali top di gamma, è un dato di fatto. Non solo aumenta il numero di fotocamere integrate nella parte posteriore degli smartphone, siamo arrivati ormai a 4, ma i sensori a queste abbinati diventano sempre più grandi e in grado di raccogliere un quantitativo molto ampio di informazioni.

Dal canale Twitter Ice universe emerge notizia di una nuova evoluzione tecnologica in casa Samsung, che porterebbe alla disponibilità di sensori da ben 600Mpixel. La notizia è da prendere con il beneficio del dubbio, non fosse altro perché presupporrebbe un ingombro nella parte posteriore dello smartphone che è tutto tranne che accettabile: ben 2,2cm di spessore complessivo, richiesto per poter ospitare un sensore così grande.


Che gli smartphone più recenti siano caratterizzati da una sporgenza del comparto fotocamera posteriore è ben noto, ma si tratta in genere di pochi millimetri. Ecco perché pare molto poco sensato, in ottica commerciale, che venga tollerata dagli utenti una soluzione tecnica che preveda un ingombro posteriore così rilevante.

Vero è che un sensore da 600Mpixel permetterebbe non solo di catturare video e immagini di dimensioni estremamente elevate, ma più di questo il beneficio sarebbe quello di poter eseguire zoom sulle immagini e sui video mantenendo una elevata risoluzione di basee quindi senza apprezzabili penalizzazioni dal punto di vista della qualità.

GalaxyS20UltraCam_720.jpg

Un sensore da 600Mpixel richiederebbe però anche una capacità di elaborazione da parte del SoC molto elevata, superiore a quanto ora disponibile. Un video a questa risoluzione, per 30 frames al secondo, genererebbe infatti una quantità di dati non compressi pari a circa 18 Gpixel. Il SoC Qualcomm Snapdragon 888, annunciato la scorsa settimana e atteso in commercio dal prossimo anno, può elaborare sino a 2,7 Gpixel di dati con il proprio ISP dedicato ad audio e video: se anche fossero generati, questi dati non potrebbero venir elaborati in tempo reale dallo smartphone.

Vedremo sensori da 600 Mpixel in smartphone del futuro? Se l’ingombro posteriore sarà contenuto la risposta non potrà che essere positiva, ma questo richiederà anche una evoluzione da parte dei processori dedicati all’elaborazione delle immagini. Al momento attuale il sensore fotografico più grande usato su smartphone in commercio è da 108Mpixel: c’è ancora molta strada da percorrere prima quindi di poter arrivare a 600Mpixel, con molti problemi di ingombro e potenza di elaborazione richiesta che dovranno venir prima risolti.

Fonte: fotografidigitali.it

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Lo scorrere dell’acqua, il silenzio della pietra

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Come fotografare una cascata in montagna

@DOVE E QUANDO:

Immagine ripresa alla Cascata del Doccione il 20 giugno 2015. Si trova nell’appennino emiliano, nel Parco del Frignano in provincia di Fanano (MO).

Si raggiunge facilmente dalla strada che conduce alla località Taburri.

La cascata del Doccione ha un’altezza complessiva di 120 m, di cui 24 di salto verticale.

@RACCONTO:

Non c’è nulla di meglio per “rigenerarmi” che infilarmi gli scarponi, preparare lo zaino ed andare in montagna.

A volte con un obiettivo ben definito nella mente, altre invece solo per il gusto di inoltrarmi in un ambiente dove la presenza umana pian piano dirada, fino a scomparire.

Dovremmo trovare più spesso spazio e tempo per vivere momenti di solitudine con noi stessi, e superato il primo momento di sconcerto nel non avere nessuno accanto, scoprire la bellezza di guardare dentro di noi nel silenzio.

Fuori dal un sentiero, persi nel bosco ai piedi di una cascata, immersi solo nel suono della natura, si riscopre presto il senso di appartenenza a questo mondo che non assomiglia per nulla a quello caotico in cui viviamo quotidianamente.

Un luogo magico sì, che è già presente dentro di noi, e che riconosciamo solo quando ci specchiamo nella natura davanti ad esso.

@FOTOGRAFIA:

Attrezzatura e dati di ripresa:

Corpo:                  Nikon D800
Ottica:                  Nikkor AF 70-200 G VR F/2.8
Focale:                 90 mm
Tempo:                 0,8 s
Diaframma:           f/22
Iso:                      100
Comp.Man.:           0 stop
Tripode:                 Manfrotto + Testa 3 assi

Suggerimento:

Avrete visto molte fotografie dove l’acqua in movimento assomiglia ad una scia, una traccia, un tessuto simile alla seta. Il segreto è presto svelato, per farla apparire così bisogna che sia mossa nell’immagine. Quindi occorre scegliere un tempo di scatto abbastanza lento affinché questo avvenga.

La prima cosa da fare è gestire l’esposizione a priorità di tempi, così da poter scegliere il tempo che l’otturatore resterà aperto. Non esiste un numero magico da suggerirvi, il tempo giusto dipenderà dalla velocità dell’acqua che non potete controllare, e da quanto volete renderla una traccia.

Più il tempo di scatto che utilizzerete sarà lungo e più l’acqua diverrà astratta: dovete fare vari scatti e valutare la velocità che risulta più consona all’ottenimento dell’immagine che state cercando.

Fate attenzione:

Per ottenere un forte impatto visivo dovete generare contrasto nell’immagine tra il dinamismo dell’acqua e la staticità dello sfondo. Considerando che scattare una fotografia in mezzo ad un bosco dove filtra poca luce, con un tempo di esposizione lungo è impossibile da effettuare a mano libera, il consiglio è quello di usare un tripode (cavalletto).

Con un tripode avrete anche la possibilità di scegliere e fissare un punto di ripresa preciso, che con un supporto temporaneo come una roccia o lo zaino non sareste in grado di gestire.

@MONTAGNA:

Suggerimento:

Per realizzare fotografie interessanti non servono necessariamente inquadrature che riprendano tutto il salto della cascata: anzi è decisamente meglio limitarsi a parzializzazioni. Solitamente lo sfondo di una cascata non è molto interessante e presenterà sicuramente qualche elemento di disturbo da escludere nell’immagine.

Lasciate perdere l’attrezzatura e godetevi lo spettacolo dell’acqua, percorrete le zone a fianco della cascata in cui vi potete muovere in sicurezza. Cercate di isolare una zona in cui non cadano raggi di sole troppo forti.

Una volta trovato lo scorcio che volete riprendere scegliete l’ottica da utilizzare e determinate esattamente il punto di ripresa: piazzate il tripode e siete pronti a sperimentare.

Fate attenzione:

Per esperienza personale vi invito a prestare grande attenzione quando realizzate immagini vicino alle cascate. In inverno è semplice capirne il motivo, il ghiaccio vetrato e la pendenza rendono ovviamente insidiosi i loro versanti. Con terreno ghiacciato avvicinatevi solo se siete esperti con le attrezzature e le modalità di procedere in queste situazioni.

Ma anche in piena estate in una giornata calda come nella fotografia che vedete, le insidie non mancano. Infatti mi ricordo bene che il giorno che realizzai questa fotografia conclusi la sessione di scatti in anticipo dopo una bella caduta che con una buona dose di fortuna mi regalò solo alcuni lividi.

Quello che non immaginavo era che sotto la superficie perfettamente asciutta delle rocce ai lati della cascata, ci fosse un secondo strato con muschio umido e scivolosissimo, su cui anche un buon paio di scarponi non facevano assolutamente presa. Come da nome della sezione: fate attenzione!

Leggi tutte le altre puntate della rubrica Montagna e fotografia a questo link.

© Roberto Carnevali

Fonte: cameranation.it

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Ginzan Onsen: la bellezza del giappone in inverno

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Ginzan OnsenLa fotografa @naagaoshi (scoperta su twitter) ha catturato la bellezza del Giappone in inverno, dandomi un motivo in più per visitare quanto prima la terra del sol levante.

Un manto nevoso può rendere ancora più attraenti i migliori luoghi turistici del Giappone, come ad esempio a Kyoto. Tuttavia, in termini di bellezza e fascino pittoresco, uno dei posti invernali più belli del paese è la città termale di Ginzan Onsen nella prefettura di Yamagata.

La fotografa ventiduenne ha visitato recentemente questa la bellissima cittadina ed è rimasta estremamente affascinata dall’ambiente fiabesco che ha trovato. Coperti di neve e ghiaccio, i suoi lampioni in stile lampada a gas irradiano ancora più romanticismo. Osservando gli scatti qua sotto, ci si sente come se si stesse entrando in un paese delle meraviglie segreto, circondato da un’aura misteriosa.

Ginzan Onsen (Silver Mountain Hot Spring), che trae il suo nome da una scoperta casuale di minatori d’argento 400 anni fa, si trova nelle montagne della prefettura settentrionale di Yamagata in un’area isolata circondata da sorgenti termali terapeutiche.

Grazie al suo accesso esclusivamente pedonale, la città non sembra un’ambita meta turistica, anche durante la stagione frenetica e anche per questo è una meta prediletta dai fotografi.

Ecco alcuni degli scatti fatti dalla fotografa @naagaoshi, se volete saperne di più potete visitare la sua pagina twitter o il suo profilo instagram.


Ginzan OnsenGinzan OnsenGinzan Onsen  Ginzan OnsenGinzan OnsenGinzan OnsenGinzan OnsenGinzan OnsenGinzan OnsenGinzan OnsenGinzan Onsen

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Sigma presenta 3 nuovi obiettivi “compatti” della serie “I”

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SigmaSigma ha presentato la sua nuova serie “I” di obiettivi compatti e premium per fotocamere full frame Sony E-mount e Leica/Panasonic/Sigma L-mount: Il 24mm F3.5, 35mm F2 e 65mm F2 DG DN.

Queste nuove lenti condividono design simili e hanno corpi metallici resistenti alle intemperie. Tutti e tre gli obiettivi hanno una ghiera per regolare l’apertura, una ghiera di messa a fuoco manuale e un interruttore per la scelta di messa a fuoco che incarnano la vera bellezza pratica e funzionale.

Il 24mm F3.5 DG DN ha un totale di 10 elementi, che includono sia lenti a bassa dispersione che lenti asferiche. Gli elementi speciali, insieme al “rivestimento Super Multi-Layer” di Sigma, aiutano a ridurre le immagini fantasma e il flare. L’obiettivo 24 mm F3.5 ha una distanza minima di messa a fuoco di 11 cm e un ingrandimento massimo di 1:2 (0,5x). L’obiettivo pesa solo 225 grammi e include un paraluce a petalo.

Sigma

Il 35mm F2 DG DN ha anch’esso 10 elementi e utilizza lenti a bassa dispersione oltre al rivestimento Super Multi-Layer. La distanza minima di messa a fuoco è 27 cm con l’ingrandimento massimo di 0,18x. L’obiettivo è leggermente più pesante del precedente a 325 gr.

Sigma

Infine c’è il 65mm F2 DG DN, che aumenta il numero di elementi fino a 12 e utilizza gli stessi elementi speciali e rivestimenti dei suoi fratelli più “corti”. Ha una distanza minima di messa a fuoco di 55 cm e un ingrandimento massimo di 0,15x. Il 65 mm pesa 405 grammi.

Gli obiettivi da 24 mm F3.5, 35 mm F2 e 65 mm F2 saranno disponibili a partire da gennaio 2021 rispettivamente per ad una cifra indicativa di 550 euro, 650 euro e 700 euro.

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Le meravigliose immagini vincitrici dell’International Landscape Photographer of the Year 2020

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International Landscape Photographer of the Year 2020La fotografia paesaggistica è uno dei generi fotografici più popolari e amati da tutti i fotografi del mondo. Panorami mozzafiato e paesaggi drammatici creano i soggetti perfetti per i fotografi amanti della natura.

Ci sono molte competizioni fotografiche che celebrano il fascino unico della fotografia di paesaggio, ma uno dei più importanti è il concorso International Landscape Photographer of the Year 2020 che quest’anno è giunto alla sua settima edizione.

Con oltre 3.800 fotografie provenienti da tutto il mondo, i giudici dell’International Landscape Photographer of the Year non hanno avuto un compito semplice nel selezionare i vincitori finali.

Il premio più importante e ambito è andato al fotografo 24enne Kelvin Yuen di Hong Kong con un portfolio d’immagini spettacolari. Yuen ha iniziato a fotografare solo sei anni fa, il che rende la sua vittoria ancora più impressionante.

La sua fotografia di paesaggio ha fornito un nuovo sbocco creativo al di fuori dell’ambiente urbano in cui è cresciuto. “Quello che mi piace di più della fotografia di paesaggio è che mi dà la possibilità di capire me stesso”, condivide. “Lavorando all’aperto, devo affrontare molte condizioni incerte, ad esempio scattare senza dormire, scattare durante una tempesta o esplorare aree senza sentiero! Queste sfide hanno migliorato le mie capacità di adattarmi e risolvere i problemi e mi hanno dato l’opportunità di raggiungere luoghi che non mi sarei mai aspettato di poter visitare nella mia vita. In futuro, continuerò a creare prospettive diverse, sia in tutto il mondo che qui a casa a Hong Kong. Voglio usare il mio stile personale per mostrare il lato naturale di Hong Kong, perché non è solo una città “. 

Di seguito alcune delle immagini vincitrici del 7° concorso International Landscape Photographer of the Year 2020. Se volete saperne di più e vedere tutte le foto vincitrici, vi consigliamo di visitare il sito ufficiale dell’evento a questo indirizzo.

International Landscape Photographer of the Year 2020Magical Night, Norway, Tromsø by Kelvin Yuen (Hong Kong).International Landscape Photographer of the Year 2020Mars, Utah, Capitol Reef National Park by Kelvin Yuen (Hong Kong).International Landscape Photographer of the Year 2020Interstellar, New Mexican badlands, SW USA by Joshua Snow (USA).International Landscape Photographer of the Year 2020Yin and Yang, aerial view of Cuejdel Lake in Romania by Gheorghe Popa (Romania).International Landscape Photographer of the Year 2020Evening Refection, Iceberg Alley Scoresby Sund, Eastern Greenland by Christopher Anderson.Finding a Way, Gochang, South Korea by Nate Merz.Sprout, Fremont, Bay Area, California by Shashank Khanna.Life Stream, Highlands, Iceland by Kai Hornung (Germany).The life and the Volcano, Vilyuchik stratovolcano with yellow rhododendrons in the foreground, Kamchatka, Russia. by Isabella Tabacchi (Italy).Hanksville Utah Sunset, Hanksville, Utah by Allred Chance (USA).Coexistence, Near Lomangnupur Mountain, Southern Iceland by Dipanjan Pal (India).Spinning Time, Sohra, Mehgalaya, India by Himadri Bhuyan (India).

Foto di copertina: Moon goes down, Ijen volcano, Java island, Indonesia by Miller Yao.

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Fonte: cameranation.it

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