Categoria Notizie sulla fotografia

Siamo quello che mangiamo. Ecco cosa mangiano i bambini nel mondo

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siamo quello che mangiamoSiamo quello che mangiamo! Quante volte lo avete sentito dire? Anche il fotografo Gregg Segal se lo è chiesto e ha voluto approfondire l’argomento girando il mondo per oltre 3 anni documentando, attraverso la fotografia, le abitudini alimentari di differenti popolazioni.

Il risultato è stato un bellissimo progetto fotografico che ha fatto capire a Gregg che l’abbondanza, se mal distrubuita, fa molte più vittime della scarsità di cibo…e che non è assolutamente vero che più reddito coincide con più salute, anzi!

Siamo quello che mangiamo è il messaggio che viene fuori da questo progetto fotografico di Gregg Segal intitolato “Daily bread”. Il fotografo in questo progetto ha deciso di ritrarre solamente i bambini e le loro abitudini alimentari, perchè loro rappresentano il futuro del nostro pianeta.

Ha chiesto loro di tenere un diario con tutto quello che avevano mangiato nell’ultima settimana e poi li ha ritratti, sdraiati per terra, con tutto il cibo mangiato attorno a loro come un enorme puzzle. Pizze, pasta, patatine, riso, pesce, pomodori, verdure varie, pollo, formaggi, cus cus e caramelle, c’è di tutto in queste immagini.

Guardando bene però possiamo notare una cosa: i bambini dei paesi poveri mangiano decisamente meglio dei bambini di paesi ricchi, segno che c’è sempre di più uno squilibrio che sta alterando il futuro dell’umanità, un futuro dove l’abbondanza di cibo, se mal distribuita, farà più vittime della scarsità!

Per non parlare poi dello spreco di cibo: 1300 miliardi di tonnellate di cibo ogni anno finiscono nella spazzatura, ben 4 volte di più del cibo che servirebbe a combattere la fame nel mondo!!!

Non a caso i bambini che stanno meglio, come dice Gregg Segal, hanno alle spalle una storia sociale e individuale dove si cucina in casa e si mangia in famiglia.

Insomma queste foto sono molto più provocatorie di quanto non appaiano al primo sguardo. Da genitori ci chiamano a ripensare insieme all’educazione alimentare e a cercare di sprecare sempre meno cibo. Ricordatevi: siamo quello che mangiamo!!!

Informazioni su Gregg Segal: greggsegal.com | Instagram | Facebook | Twitter

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Fonte: cameranation.it

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Leica M10-P Reporter. La nuova “limited edition” in Kevlar

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Leica M10-P ReporterIn occasione del 40° anniversario del Leica Oskar Barnack Award, la società tedesca ha presentato una nuova fotocamera in edizione limitatissima: la Leica M10-P Reporter, una fotocamera senza compromessi adatta a condizioni anche estreme.

Leica M10-P Reporter ha una particolarità: è rivestita completamente in kevlar nero, una fibra sintetica iper-resistente agli urti e ai graffi, adatta appunto alle foto di reportage in qualsiasi tipo di condizione.

La calotta superiore e quella inferiore di questa nuova fotocamera sono di colore verde scuro, in contrasto con il nero del kevlar, ma Leica afferma che la fibra sintetica, se esposta al sole, diventa gradualmente dello stesso verde delle calotte, mimetizzando di fatto la fotocamera. Anche le incisioni intarsiate sono state fatte in verde e non in bianco per rendere più “discreta” la fotocamera. Completa il “pacchetto” di mimetizzazione, l’esclusione del famoso bollino rosso frontale che in questa versione non è presente.

Leica inoltre afferma che la trama “a diamante” della fibra in kevlar crea una superficie particolarmente confortevole al tatto e facilmente impugnabile.

Leica M10-P Reporter è disponibile in edizione limitata a sole 450 unità in tutto il mondo al prezzo di 8025 euro (solo corpo). Potete acquistare questo gioiello (sempre che non sia già finito) negli store ufficiali Leica o direttamente online.

Leica M10-P ReporterLeica M10-P Reporter

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Fonte: cameranation.it

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FAA USA: via ai voli autonomi senza osservatore a terra per i droni American Robotics

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C’è grande interesse attorno ai droni e alle possibilità che stanno per aprirsi, anche nel futuro a breve termine. Gli enti regolatori sono al lavoro nella direzione dei voli di droni in autonomia, sia in Europa, sia all’estero. Un’interessante notizia arriva da oltreoceano, dove la FAAFederal Aviation Administration – statunitense ha dato la sua approvazione alla sperimentazione di voli autonomi in modalità beyond the line-of-sight da parte della compagnia American Robotics.

Al via i voli autonomi senza osservatori a terra

L’azienda potrà far volare i propri droni Scout per la prima volta senza dover dislocare sul percorso osservatori per effettuare il volo a vista, ma solo con il controllo remoto di un pilota in modalità beyond the line-of-sight a fare da supervisore. L’autorizzazione interessa aree rurali, in condizioni di buona visibilità diurna a un’altitudine massima di 400 piedi (pari circa ai 120 metri di altezza massima stabiliti dai regolamenti europei). La FAA ha stabilito anche un peso massimo al decollo di 20 pound, pari a poco più di 9 chilogrammi.

Al momento i voli potranno avere il solo scopo di ricerca, di allenamento dei piloti e indagini di mercato. Un pilota dovrà sorvegliare il drone durante tutto il volo, eventualmente per prenderne il controllo in casi estremi.

Le prime prove sul campo riguarderanno applicazioni legate all’agricoltura, ma la via dovrebbe essere tracciata verso il trasporto di cose e più in là anche verso il trasporto di persone con mezzi volanti a guida autonoma.

[HWUVIDEO=”3045″]DJI MINI 2: è davvero il drone per tutti?[/HWUVIDEO]

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Fonte: fotografidigitali.it

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La magia dell’inverno

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la magia dell'inverno

@DOVE E QUANDO

Immagine ripresa il 21 gennaio 2016 ai Laghi di Pellaud (1.870 m.s.l.m.) in Val di Rhêmes, che si trova in Valle d’Aosta nel comune di  Rhêmes-Notre-Dame.

@RACCONTO

Ho ripreso questa fotografia 5 anni fa, durante la realizzazione di un servizio fotografico che mi era stato commissionato e poi pubblicato dal mensile Bell’Italia, con cui collaboro ormai da lungo tempo.

Sono arrivato sul posto un giorno prima dell’appuntamento che avevo con la guida alpina, che mi avrebbe accompagnato a scoprire gli alpeggi dell’Entrelor raggiungendoli con una bella ciaspolata.

Dopo un inverno iniziato senza neve, nei giorni precedenti al mio arrivo ne era caduta davvero tanta fresca e tutto era abbondantemente ricoperto dalla sua coltre bianca. Poi il tempo è improvvisamente migliorato volgendo al bello, con temperature davvero rigide ma normali per questi luoghi in inverno.

Così il giorno precedente la mia escursione pianificata ho esplorato con le ciaspole in completa solitudine l’alta val di Rhêmes, e tra questi luoghi bellissimi mi hanno affascinato i laghi del Pellaud ai confini del bosco.

Con questa fotografia ho cercato di raccontare la magia dell’inverno, un fermo immagine per ricordarmi quanto possa essere affascinante la montagna in inverno sotto la sua bianca coperta.

@FOTOGRAFIA

Attrezzatura e dati di ripresa:

Corpo:                  Nikon D800
Ottica:                  Nikkor AF-S 14-24 G F/2.8
Focale:                 14 mm
Tempo:                 1/640 s
Diaframma:           f/22
Iso:                      2000

Suggerimento:

Se come nel caso di questa immagine lo scorcio che volete riprendere è piuttosto limitato, ma desiderate dare l’impressione che sia molto ampio, l’uso di una focale corta può fare al caso vostro.

Ricordate che più la focale utilizzata è corta, e più vi avvicinate al soggetto, più avrete una sproporzione nella fotografia tra elementi vicini e lontani rispetto alla realtà. Ovvero gli elementi in primo piano risulteranno molto più grandi rispetto a quelli in secondo piano.

Usate questa proprietà dell’ottica a vostro favore e non lasciatevi sorprendere da essa: in questa immagine una piccolissima porzione di lago e alti abeti appaiono proporzionati proprio grazie a questo effetto dovuto ad una focale super grandangolare.

Fate attenzione:

La fotografia di un paesaggio ripresa con una focale molto ampia nasconde sempre almeno un’insidia che dobbiamo imparare a gestire.

Le ottiche grandangolari hanno lenti frontali molto sporgenti per poter catturare molta luce anche lateralmente, cosa necessaria per poter riprendere un ampio angolo di visione. Dobbiamo assicurarci che sulla lente arrivi solo la luce del soggetto, e non luci parassite trasversali che andrebbero a creare immagini fantasma e in ogni caso ad abbassare il contrasto di quanto ripreso.

Per questo motivo ricordatevi sempre, sempre, sempre di usare il paraluce in dotazione. Questo risolverà il problema sopra descritto e preverrà un problema potenzialmente molto più grave.

Guardando nel mirino della fotocamera attraverso un’ottica grandangolare non vi renderete conto di quanto vi state avvicinando a ciò che avete davanti. E’ facile fare un passo in avanti senza accorgerci che stiamo andando a urtare la lente frontale contro un albero, un blocco di ghiaccio o di roccia: il danno risultante può essere molto costoso. Con il paraluce andremo al massimo a sbattere con esso salvando l’ottica.

@MONTAGNA

Suggerimento:

Nella realizzazione di una buona fotografia di paesaggio, per cercare di rendere l’atmosfera di un luogo è indispensabile cercare di suggerire anche quelle sensazioni che una fotografia non può trasmettere.

La neve che copre gli elementi inquadrati suggerisce la stagione invernale ed un luogo freddo, come in realtà era nel momento dello scatto. Ma nonostante il freddo volevo mostrare quanto fosse piacevole godersi i raggi del sole e il suo timido tepore in quella rigida giornata.

Così ho scelto di inquadrare solo la piccola porzione del lago in cui l’acqua in movimento non era ghiacciata e ho inserito nell’inquadratura anche il sole frontalmente.

Il sole diretto sulla lente frontale è sempre un grande rischio perché tende a creare flare e riflessi fantasma che peggiorano l’immagine. Un buon compromesso per gestire queste situazioni è quello di schermare il solo dietro il tronco di un albero, per avere comunque la sua presenza nell’immagine, ma attenuata.

Fate attenzione:

Muoversi nell’ambiente montano in inverno quando tutto è coperto da una spessa coltre di neve non è uno scherzo, bisogna prestare molta attenzione a tutto quanto abbiamo attorno.

E non è necessario trovarsi in bilico sulla cresta di una montagna per essere potenzialmente in pericolo. Una fitta coltre di soffice neve nel piano di una valle può nascondere una piccola pozza gelata che cede non appena ci posate il piede sopra: ecco fatto.

Alcuni consigli utili per non dire poi: non ci avevo pensato.

– Sarebbe auspicabile non andare mai da soli: con un compagno potete darvi reciprocamente una mano nelle piccole difficoltà.
– Se non conoscete bene la conformazione del terreno sottostante quando è privo di neve, anche se siete esperti, fatevi accompagnare da qualcuno del posto.
– Non camminate con macchina fotografica o telefono in mano, usate le braccia per gestire i bastoncini e gestire l’equilibrio: solo quando vi sarete fermati pensate a scattare le fotografie.
– Nel preparare lo zaino date la priorità a tutto quanto vi serve per andare in montagna, e poi usate il resto dello spazio per il materiale fotografico.
– Se non vi sentite sicuri se fare o non fare qualcosa per raggiungere un luogo, scegliete di non farla: sarà sicuramente la vostra opzione migliore.

Soprattutto non sottovalutate i rischi e non sopravvalutate le vostre capacità: le montagne restano al loro posto anche nei prossimi anni, potete sempre ritornare in occasioni più favorevoli.

© Roberto Carnevali

Leggi tutte le altre puntate della rubrica Montagna e Fotografia a questo link.

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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TTArtisan Red Ox 50mm f/0.95 in edizione limitata in onore dell’anno del bue in Cina

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Red oxTTArtisan ha svelato una versione in edizione limitata del suo obiettivo 50mm f/0.95 per fotocamere Leica M-Mount, chiamato Red Ox, che presenta una sorprendente finitura rossa per celebrare il 2021, l’anno del Bue secondo lo zodiaco cinese.

L’azienda ha già due varianti dell’obiettivo, argento e nero, ma la versione rossa è limitata a 500 pezzi in tutto il mondo e presenta un copriobiettivo unico con l’incisione di un bue sul tappo frontale.

La costruzione interna di questo obiettivo “Red OX” è la medesima degli altri e presenta 11 elementi suddivisi in 8 gruppi. Due di questi elementi sono a bassa dispersione ed evitano le aberrazioni cromatiche. Il Red 50mm f/0.95 dispone anche di un diaframma a 14 lamelle e la messa a fuoco è completamente manuale.

Pur essendo una lente compatibile solo con fotocamere Leica M, questo Red Ox ha un costo decisamente “economico”. Nonostante l’edizione limitatissima a sole 500 unità, questo obiettivo è stato messo sul mercato per “soli” 899 dollari. È disponibile nel negozio online di TTArtisans fino a esaurimento scorte, ma prevediamo siano già finite.

Red oxRed oxRed oxRed ox

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Sony rivela ulteriori informazioni sul suo imminente drone “AirPeak”

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sony airpeakAlla fine del 2020 Sony aveva annunciato di voler entrare nel mondo dei droni nel 2021 lanciando il marchio Airpeak per riflettere la sua aspirazione a contribuire all’ulteriore evoluzione e alla creazione di un valore senza precedenti attraverso la sua tecnologia di imaging e rilevamento e le tecnologie 3R (Reality, Real-time e Remote) nell’area dei droni.

Nulla di più oltre al marchio e a poche altre informazioni era stato detto. Oggi Sony ci ha deliziato con un paio di video sul suo canale youtube mostrandoci un vero e proprio mostro di drone. Nessuna informazione sulle specifiche tecniche di AirPeak, non sappiamo nulla, possiamo solo ipotizzare alcune caratteristiche guardando i video rilasciati dalla casa madre.

Il drone presenta un corpo centrale rettangolare con un giunto cardanico che pende sotto di esso dove si può alloggiare una fotocamera Sony Alpha. Le gambe si piegano verso l’alto dopo che il drone è decollato per dare alla videocamera la possibilità di ruotare di 360 gradi in volo senza ostacoli. Il drone è un quadricottero e ciascuno dei bracci che contiene un motore e un rotore sembra essere realizzato in fibra di carbonio.

Sony Airpeak verrà lanciato ufficialmente nella primavera del 2021. Il video qui sotto offre uno sguardo dettagliato su come il drone decolla e opera in volo.

© Riproduzione riservata

Fonte: cameranation.it

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Foto panoramiche disastrose. Qua c’è da ridere!!!

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foto panoramicheCon l’avvento degli smartphone, la tecnologia abbinata alla fotografia ha preso il sopravvento. Oltre alle classiche foto rettangolari ora siamo in grando di scattare in formato quadrato, in HDR, fotografie a 360 gradi e anche foto panoramiche.

Quest’ultima tipologia, in particolar modo, è molto utilizzata, sopratutto quando ci si trova di fronte a meravigliosi panorami che in una sola fotografia non ci starebbero. Le foto panoramiche però non sempre ci restituiscono il risultato che avremmo voluto, spesso perchè non sappiamo bene come funzionano…e le foto in questo articolo ne sono un esempio.

Il nome “foto panoramiche” ci dovrebbe già suggerire che sono dedicate a panorami e quindi a soggetti fermi, ma c’è chi vuole rompere le regole (o non le conosce) e si diverte a farle a soggetti in movimento come bambini o animali.

Essendo un software a unire tanti scatti, se qualcuno (o qualcosa) si muove davanti all’obiettivo verrà deforme nella foto finale. Altro consiglio prima di scattare foto panoramiche è quello di spostarsi da sinistra a destra cercando di tenere il più possibile la mano ferma, senza fare troppi su e giù.

Sono suggerimenti semplici ma che evidentemente non tutti conoscono e queste foto panoramiche lo dimostrano! Questo però può anche essere uno spunto divertente da provare con i vostri amati animali, vedrete quante risate vi farete!!!

foto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramichefoto panoramiche

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Fonte: cameranation.it

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Nikon interrompe le garanzie internazionali per obiettivi e accessori

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garanzia nikonIn un comunicato ufficiale apparso in queste ultime ore sul sito, Nikon afferma che interromperà l’erogazione di garanzie internazionali sui sui obiettivi e su molti accessori a favore di garanzie limitate al paese d’acquisto del prodotto.

Nikon afferma che, a causa delle grandi differenze nelle leggi regionali dei vari stati del mondo inerenti gli standard di sicurezza, diventa impossibile riuscire a mantenere un’unica garanzia internazionale valida in tutto il mondo.

Nikon dice anche che, se un prodotto è stato acquistato con una garanzia internazionale, tale garanzia rimarrà valida per l’intera durata, indipendentemente dalla data e il luogo di acquisto. Tuttavia, se vengono eseguite riparazioni su quel prodotto in un paese o una regione non coperti dalla garanzia, l’utente è responsabile di tutte le spese di riparazione, anche se la garanzia è ancora valida.

Inoltre, alcuni paesi e regioni potrebbero non essere in grado di accettare prodotti venduti in altri paesi o regioni per la riparazione. Nikon consiglia di consultare il centro di riparazione, o il rivenditore/distributore nel paese o nella regione applicabile.

Fonte: cameranation.it

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Le meravigliose immagini vincitrici del Nature Photographer of the Year 2020

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Nature Photographer of the Year 2020@Copyright Roberto Marchegiani

Il Nature Photographer of the Year, giunto alla sua quinta edizione, è diventato uno dei concorsi fotografici sulla natura più importanti e famosi al mondo.

Come tanti altri concorsi simili, anche il Nature Photographer of the Year vuole celebrare la bellezza incontaminata della natura e vuole sostenere importanti progetti per la corservazione della flora e della fauna.

Quest’anno i partecipanti sono stati quasi 20.000 con immagini provenienti da 95 paesi del mondo, un record per questo concorso. Nei giorni scorsi sono stati annunciati i vincitori dell’edizione 2020. 12 le categorie premiate più il vincitore assoluto che quest’anno è un nostro connazionale: Roberto Marchegiani, con lo scatto che vedete sopra immortalato nel Parco Nazionale di Nakuru, in Kenya.

“Questa immagine ha una qualità fiabesca che va ben oltre un documento sulla fauna selvatica”, ha detto Magdalena Herrera,  presidente della giuria. “Il contrasto della foresta oscura con i rami simili a lampi e la piccola giraffa è sorprendente. Altrettanto sorprendente è la differenza di scala e il rapporto tra una natura vibrante e minacciosa e l’elemento vivente”, ha aggiunto. “Il risultato, paradossalmente, è una sensazione di armonia e pace. Applaudiamo l’approccio poetico a questo momento reso possibile dalla pazienza e dal rispetto del fotografo per il suo soggetto.”

Italiani che si sono fatti valere, oltre a Roberto Marchegiani, vincitore assoluto e vincitore della categoria “mammiferi”, altri 2 italiani hanno vinto il primo premio nelle relative categorie. Basileo Stanislao si è aggiudicato il primo premio nella categoria “paesaggi” mentre Andrea Pozzi ha vinto nella categoria “Arte naturale”…complimenti!!!!

La foto di Roberto Marchegiani non è l’unica spettacolare foto di questo concorso. Di seguito vedrete alcuni dei vincitori nella varie categorie, se volete vedere tutti i premiati al Nature Photographer of the Year 2020, vi consiglio di visitare il sito web ufficiale.

Categoria “uccelli” – vincitore Andreas Geh (Germania)

Nature Photographer of the Year 2020@copyright Andreas Geh

Categoria “Altri animali” – vincitrice Samantha Stephens (Canada)

Nature Photographer of the Year 2020@copyright Samantha Stephens

Categoria “piante e funghi” – vincitore Radomir Jakubowski (Germania)

Nature Photographer of the Year 2020@copyright Radomir Jakubowski

Categoria “paesaggi” – vincitore Stanislao Basileo (Italia)

Nature Photographer of the Year 2020@copyright Stanislao Basileo

Categoria “sott’acqua” – vincitore Miloš Prelević (Serbia)

Nature Photographer of the Year 2020@copyright Miloš Prelević

Categoria “Arte naturale” – vincitore Andrea Pozzi (Italia)

@copyright Andrea Pozzi

Categoria “L’uomo e la natura” – vincitore Jo-Anne McArthur (Canada)

@copyright Jo-Anne McArthur

Categoria “Bianco e nero” – vincitore Henley Spiers (UK)

@copyright Henley Spiers

Categoria “ritratti” – vincitrice Adriana Claudia Sanz (Argentina)

@copyright Adriana Claudia Sanz

Categoria “giovani” – vincitrice Lili Sztrehárszki (Ungheria)

@copyright Lili Sztrehárszki

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Fonte: cameranation.it

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Fujifilm GFX 100S: l’indiscrezione sul prezzo della mirrorless medio formato

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Della nuova Fujifilm GFX 100S abbiamo già scritto in passato. Si tratta di una mirrorless medio formato che sarà annunciata nella prima metà del 2021 e permetterà di espandere ulteriormente la gamma prodotti con questi sensori. Chiaramente attualmente ci si sta basando sostanzialmente su indiscrezioni ma sembrerebbe sempre più delineato il quadro di questo nuovo prodotto.

fujifilm

Il prezzo della nuova Fujifilm GFX 100S

Fujifilm GFX 100S sarà una fotocamera che prende in prestito parte della tecnologia integrata in GFX 100 ma che la inserisce in un corpo compatto. Questo modello sarà quindi più adatto a essere utilizzato fuori dagli studi fotografici. Una soluzione simile a una GFX 50R ma con le potenzialità offerte dal sensore da 100 MPixel di risoluzione.

L’ultima indiscrezione trapelata sul Web però non riguarda le specifiche tecniche, ma il prezzo di vendita. Secondo quanto riportato, il nuovo modello avrà un prezzo di 5999 dollari (sul mercato statunitense). Certo, non sarà economica in senso assoluto, ma se si pensa che Fujifilm GFX 50S, quando fu lanciata, aveva un prezzo di 6500 dollari si può capire come il prezzo sia “allettante”.

La nuova Fujifilm GFX 100S, come scritto sopra, avrà un sensore BSI medio formato da 102 MPixel, il medesimo della sorella GFX 100. Questo dovrebbe permettere di sfruttare parte delle nuove funzionalità, come la capacità di arrivare a 400 MPixel attraverso la modalità Multi-Shot.

Per poter avere stessa tecnologia ma dimensioni ridotte è stato probabilmente adottato un nuovo IBIS che dovrebbe offrire le stesse prestazioni ma con dimensioni più compatte. Del resto un processo di “rimpicciolimento” simile lo abbiamo visto anche nel passaggio da Fujifilm X-H1 a Fujifilm X-S10, come mostrato dalla società nipponica recentemente.

Fonte: fotografidigitali.it

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